
Per la biodiversità della pastorizia su base naturale – Contro i parchi dove il lupo si moltiplica in modo illimitato
di Georges Stoffel
La presenza dei grandi predatori nel Parco nazionale Adula
Nella Charta del progetto Parco nazionale Adula si legge a pag. 80: «Come altre aree dell’arco alpino, anche il Parc Adula è confrontato con la realtà di una presenza potenziale dei grandi predatori.» si citano il lupo e l’orso. In seguito si legge: «Il ritorno dei grandi predatori porterà a mutamenti nelle forme d’utilizzazione …» e si menziona la protezione delle greggi. Ma questo è tutto. Circa la minaccia esistenziale per lo sfruttamento dei pascoli le associazioni di protezione della natura non dicono una parola!
Potenziale pericoloso
Nel Parco nazionale, Parco Ela, Parco Beverin e Parc Adula, non ci sono ancora lupi, o semmai un qualche esemplare solitario. Sul grande territorio che si estende quasi ininterrottamente lungo diversi parchi si cela un potenziale pericoloso per forti popolazioni di lupi. Dico si nasconde perché attualmente il lupo non rappresenta ancora una minaccia e la popolazione non lo percepisce ancora come un pericolo per la pastorizia.
La protezione totale del lupo a livello europeo con la Convenzione di Berna
In tutta la Svizzera, in Francia, in Italia, in Germania, in Austria e in altri paesi europei i lupi si moltiplicano ogni anno con un tasso di crescita di almeno il 20-30%. In Francia abbiamo oggi 400-600 lupi che nel 2016, nonostante una vasta protezione delle greggi, hanno sbranato ufficialmente oltre 10’000 pecore, mucche, asini, cavalli, ecc.